TANTO MISCHIATE TUTTO
Lavorando “al pubblico” a volte ti capita di dover rispondere a domande che per noi addetti ai lavori
hanno risposte scontate e chiare, ma che invece per l’utente sono fonte di dubbi o perplessità che
possono generare affermazioni prive di fondamento.
Quella che mi dà veramente fastidio è l’affermazione “TANTO MISCHIATE TUTTO”.
Partendo dal presupposto che mischiare rifiuti già differenziati è un reato penale (ultimamente ribadito dalla sentenza della CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sez. III – 1 febbraio 2019, n. 4976), cerchiamo di capire
perché risulta assurdo anche pensare che si possa fare una cosa del genere.
Tanto cosa si intende per mischiare i rifiuti differenziati raccolti; la definizione legale recita così:
“L’attività di miscelazione consiste nell’operazione di mescolanza, volontaria o involontaria, di due o
più tipi di rifiuti aventi codici identificativi diversi, in modo da dare origine a una miscela per la quale
invece non esiste uno specifico codice identificativo”.
Detto ciò, occorre dire che ambientalmente sarebbe un delitto gravissimo, quello di “sprecare”
materie prime non consentendone il loro regolare riciclaggio; maggiormente inoltre sarebbe un grave
danno economico per tutta la comunità, in quanto il conferimento della differenziata consente di
ammortizzare il costo del loro trasporto e del successivo conferimento.
Inoltre per rafforzare le ragioni di una differenziazione dei rifiuti sempre più attenta e precisa, ho
deciso di spiegarvi ciò che succede in sede di controllo presso le piattaforme nelle quali conferiamo
i rifiuti raccolti a La Maddalena.
Al momento del conferimento del rifiuto nell’impianto di raccolta, senza alcun preavviso, un addetto
sigilla il carico completo, e lo destina alle verifiche capillari, per controllarne la bontà o meno dei rifiuti
presenti.
Il carico scelto, viene sigillato in un contenitore speciale con tanto di sigillo di chiusura, e una volta
aperto alla presenza dell’incaricato della ditta, il commissario procede alla cernita del prodotto (di
solito 100 kg, e si fa con carta e plastica, ma può estendersi a tutti gli altri rifiuti in maniera capillare),
dividendo le singole frazioni corrette presenti dai rifiuti non regolarmente conferiti.
Questa operazione ha un’importanza fondamentale, in quanto se la percentuale di rifiuti
erroneamente conferiti è superiore a quanto stabilito dalla normativa (le percentuali di conferimenti
errati sono realmente bassissime) non solo non viene accettato il carico (che viene declassato) ma
l’azienda e di conseguenza TUTTA LA NOSTRA COMUNITA’ subisce multe pesanti.
Oltre a questa tipologia di controllo in piattaforma, sono ferrei e costanti i controlli che le forze
dell’ordine preposte effettuano sia sui camion che trasportano i rifiuti che sulla documentazione
comprovante gli smaltimenti dei rifiuti stessi.
A rafforzare ulteriormente (qualora ce ne fosse ancora bisogno) annualmente le aziende hanno
l’obbligo di dichiarare le percentuali di raccolta differenziata regolarmente conferite (chiaramente
indicando anche DOVE sono stati conferiti i rifiuti) nel modello unico di dichiarazione
ambientale (MUD) che va presentato alla Camera di commercio di pertinenza per le verifiche di
legge.
Nel MUD i rifiuti vengono raggruppati per tipologia (tramite dei codici numerici chiamati CER), per
produttore e provenienza, tracciando così il bilancio annuale dei registri di carico e scarico dei rifiuti.
Spero di essere stato chiaro e di aver fugato ogni dubbio eventuale circa la frase TANTO
MISCHIATE TUTTO (se ancora aveste dubbi vi allego un paio di foto che spero chiariscono il concetto
appena espresso).